No Trivelle a Pantelleria. La Protesta fa il giro del Mondo

Da Roma a Pisa, da Venezia a Milano, dagli Stati Uniti al Brasile. Il video-messaggio fa il giro del mondo.

Panteschi e amanti dell’isola di Pantelleria si mobilitano per dire no alle trivelle a poche miglia dalle coste del nostro territorio.

Si sta diffondendo a macchia d’olio la protesta partita dai giovani dell’Associazione Agorà di Pantelleria e in centinaia hanno manifestato il proprio dissenso: chi con un video messaggio, chi con scritto sul volto “no trivelle a Pantelleria“, chi reggendo un cartello con parole contro questo terribile articolo 38 del decreto soprannominato “Sblocca Italia”. Il documento approvato dal Consiglio dei Ministri infatti favorirebbe le ricerche e le estrazioni di petrolio nel Mediterraneo, nello stretto di Sicilia e cosa più grave a poche miglia da Pantelleria, estromettendo di fatto i territori interessati dai processi decisionali.
“Non possiamo permettere tutto ciò – affermano i giovani dell’Agorà – ci batteremo con ogni mezzo affinché il Governo nazionale e il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, facciano un passo indietro.”

Un documento a firme congiunte indirizzato a Crocetta.

Oggi un altro documento è stato firmato dai giovani unitamente al sindaco di Pantelleria in cui si chiede al governatore Crocetta di bloccare questa violenza terribile contro il nostro mare. Crocetta deve capire – recita la lettera – che la Sicilia ha tutte le carte in regola per poter vivere di turismo. “Il petrolio è vecchia cosa degli anni 60”.

Il Video Messaggio.

Sempre oggi da Pantelleria è stato lanciato in rete un video di protesta che raccoglie tutte le immagini che documentano l’opposizione allo scempio dell’oro nero.

I social network sono il principale mezzo di diffusione: in molte delle immagini di profilo degli utenti Facebook compaiono le parole: no trivelle a Pantelleria. La condivisione del video ha raggiunto nelle ultime ore migliaia di persone.

Insomma il NO ALLE TRIVELLE è forte e l’eco risuona in tutta Italia ed oltre.

L’eco arriva a Bruxelles.

Ci giunge notizia che la protesta sia arrivata anche a Bruxelles dove si chiede al Parlamento Europeo un intervento contro il decreto del Governo.

Ci auguriamo che la mobilitazione telematica porti a dei risultati concreti: bisogna capire che la Sicilia può e deve vivere di altro: delle sue bellezze e del turismo, della storia e della cultura, del paesaggio e delle tradizioni. Non possiamo rischiare, per poche migliaia di euro di guadagno, che oltretutto finiscono nelle tasche dei soliti pochi, di rovinare uno dei più bei posti al mondo.

Dì anche tu il tuo NO ALLE TRIVELLE: condividi l’articolo o commenta alla fine della pagina!

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